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verso il green deal europeo

Perché? Contesto di partenza e obiettivi

I nostri goal

Le azioni previste dal progetto LIFE SALVAGuARDiA avranno ad oggetto una precisa area territoriale: il Lago di Garda, il più grande lago italiano con una superficie di circa 370 km2 e terzo per profondità. 

Il lago si trova al confine tra tre regioni, Lombardia (provincia di Brescia), Veneto (provincia di Verona), Trentino-Alto Adige (provincia di Trento) ed è uno stretto imbuto a nord e si allarga a sud.

È circondato da montagne a nord e da colline moreniche a sud-est e a ovest con numerosi parchi naturali protetti come il Parco dell’Alto Garda Bresciano. Questo territorio è espressione di caratteristiche morfologiche, geografiche, demografiche e produttive non riscontrabili in altre parti d’Italia e d’Europa.

Negli ultimi anni in questa area si è registrato un incremento delle infrastrutture e delle di emissioni di CO2 e GHG. Il territorio del Lago di Garda si presenta come un’area fragile, minacciata da attività antropiche in forte espansione tra cui:

Aumento della popolazione

negli ultimi 20 anni gli abitanti sono cresciuti del +18% | +1% negli ultimi 5 anni;

Pressione turistica

negli ultimi 5 anni il turismo sul Lago di Garda è cresciuto del +15%

Inquinamento delle acque

Sviluppo dell’agricoltura e dell’industria

negli ultimi 5 anni i rifiuti industriali sono cresciuti del +11% | +28% negli ultimi 10 anni

Il progetto LIFE SALVAGuARDiA vuole contribuire a ridurre questa eccessiva pressione ed aiutare il territorio ad avvicinarsi agli obiettivi del Green Deal europeo (EGD); aiutando a mitigare i cambiamenti climatici in corso per evitare impatti irreversibili.
Per aiutare i soggetti territoriali a ridurre il proprio impatto ambientale, l’obiettivo principale di LIFE SALVAGuARDiA è quello di sensibilizzare tutti gli stakeholder e i target individuati rispetto alle tematiche di natura ambientale e climatica emergenti.

Questo permetterà di trasformare la consapevolezza e conoscenza acquisita in una spinta alla azione concreta di riduzione degli impatti ambientali antropogenici e contribuendo a raggiungere in particolar modo tre diversi obiettivi dell’Agenda 2030:

2.1.3 Industria per un’economia pulita e circolare,
2.1. 8 Ambienti a inquinamento zero e privi di sostanze tossiche
2.1.1 Aumentare l’ambizione climatica del Green Deal europeo.

Quali saranno i principali indicatori ambientali del progetto?

I principali indicatori ambientali che verranno monitorati durante lo svolgimento di LIFE SALVAGuARDiA riguarderanno: l’acqua, l’aria e l’uso del suolo

uso del suolo

Il turismo è un settore economico predominante del territorio, che annualmente conta una presenza di circa 24 milioni di visite con una presenza costante di turisti stranieri (circa il 64%) e italiani (36%) (ISTAT 2019). Le sponde del Garda sono inoltre densamente abitate con una popolazione complessiva di circa 150.000 abitanti, concentrata soprattutto sul versante della Provincia di Brescia (circa 127.000 abitanti) su cui il progetto si focalizzerà. bresciano (circa 127.000 abitanti).

Questo flusso continuo genera impatti come l’aumento della produzione di rifiuti, il consumo eccessivo di energia, la mobilità congestionata e inquinante, l’eccessiva pressione sugli elementi naturali. Il turismo e tutti i comuni sono stakeholder che saranno coinvolti nelle azioni di progetto per diminuire il loro impatto e contribuire al raggiungimento degli obiettivi EGD quali Aumentare l’ambizione climatica dell’UE per il 2030 e 2050 (2.1.1 EGD) e diventare un settore/territorio più pulito e circolare (2.1.3 EGD), così come incoraggiare la transizione verso una mobilità sostenibile e intelligente (2.1.5 EGD).

clima

Il Lago di Garda è particolarmente vulnerabile ai cambiamenti climatici. Le variazioni della temperatura dell’aria, delle precipitazioni e di altre componenti meteorologiche causano direttamente cambiamenti nell’evaporazione, nel bilancio idrico, nel livello del lago, negli eventi glaciali, nei regimi idrochimici e idrobiologici e nell’intero ecosistema del lago; inoltre, in alcune condizioni climatiche estreme, i laghi possono scomparire completamente (IPCC).

Va poi tenuto conto di come le temperature annuali in Europa e in particolare nella fascia meridionale (Spagna, Italia, Grecia), sia soggette ad un riscaldamento ad un ritmo compreso tra 0,1 e 0,4° C per decennio, a sua volta causa di squilibri per gli ecosistemi nelle aree microclimatiche più fragili come i territori del Garda.

Questi cambiamenti sul medio/lungo periodo rischiano di generare danni economici e strutturali alle attività agricole e industriali. Il progetto mira ad aiutare i soggetti coinvolti nei cicli industraiali e produttivi a prepararsi all’adattamento al cambiamento climatico (2.1.1 EGD) e sensibilizzarli ad attuare politiche di sviluppo ispirate alla salvaguardia ambientale e orientate a principi di economia circolare (2.1.3 EGD).

acqua

Oltre alle questioni climatiche, un altro indicatore critico da monitorare con il progetto, è l’inquinamento delle acque, che è causato dalla crescente urbanizzazione, dall’aumento delle attività industriali e dal turismo di massa, che stanno compromettendo l’equilibrio dell’ecosistema del lago causando danni talvolta irreparabili.

Nel 2019 è emerso che nel lago di Garda, su 6 punti di campionamento sulla sponda bresciana, 3 sono risultati “fortemente inquinati”, il che significa che nell’acqua hanno misurato la presenza di Enterococchi intestinali ed Escherichia coli, in concentrazione ben superiore ai limiti di legge consentiti (Legambiente). Un altro problema emergente sono le microplastiche, che cominciano a destare preoccupazione anche sul territorio. Su 8 campioni in 6 zone del lago, la media rilevata è pari a 131.619 particelle per chilometro quadrato di superficie, che possono finire nel mangime dei pesci oltre che successivamente in quello umano (LIFE Laghi Blu).

Tutti questi problemi sono dovuti al fatto che mancano strutture impiantistiche corrette per poter trattare adeguatamente tutte le acque reflue dei comuni del Garda. Oggi, infatti, l’unico depuratore attivo ha una capacità di 330.000 Abitanti Equivalenti (IE) e tratta 43.000.000 m3/anno. Il depuratore è attivo dalla metà degli anni ’80 ed era quindi dimensionato per una popolazione equivalente inferiore a quella attuale. La mancanza di politiche correttive e di investimenti per adeguare il depuratore all’aumento della popolazione e del turismo, hanno evidenziato l’incapacità di gestire particolari picchi di carico nella stagione estiva (500.000 EI).

Un altro sintomo della mancanza di politiche di controllo dell’inquinamento delle acque sono le condizioni del fiume Mincio (emissario del lago di Garda), che è infatti sottoposto ad un elevato stress idrico a causa dell’elevato utilizzo della risorsa idrica dovuto ai molteplici usi presenti (produzione di energia, turismo, irrigazione, potabile, ecc.) che determinano ed influenzano la qualità della risorsa stessa.

Le azioni del progetto contribuiscono a migliorare la qualità dell’acqua, spiegando e mostrando agli stakeholder l’importanza di preservare la biodiversità naturale e raggiungendo l’obiettivo A zero pollution ambition per un ambiente privo di tossicità (2.1.8 EGD).

aria

Un altro problema che affligge la sponda bresciana del lago è l’inquinamento atmosferico, dato che la città di Brescia e la sua provincia sono al primo posto in Italia e in Europa per inquinamento atmosferico da polveri sottili e NO2, con un conseguente tasso di mortalità da polveri sottili (PM2,5) più alto di tutti (Institute for Global Health – 2020).

Alcune azioni proposte hanno l’obiettivo di migliorare la qualità dell’aria e di aiutare le imprese locali a raggiungere l’obiettivo.

Un’ambizione di inquinamento zero per un ambiente senza tossici (2.1.8 EGD) e di aumentare la loro ambizione climatica (2.1.1 EGD).

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